Le Arti in Terrazza
MoSTRa PeRSoNaLe e PeRFoRMaNCe Di Simona Giglio
a cura di Sara Fosco
Presso Terrazza Ventidue Pozzuoli (Napoli)
Foto di Enzo Correnti (C) copyright
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Lo Scarabocchio nella pittura di Simona Giglio
L'esperienza artistica della napoletana Simona Giglio è una ricerca sull'interazione empatica e psico-grafica tra artista e pubblico. Partendo da svolazzi del pubblico sulla tela, l'artista crea opere in cui anatomie stilizzate e colorate geometrie si contendono uno spazio artistico-emozionale dove l'andamento del tracciato altrui è interpretato in forme d'inclusione emotiva. Lo "scarabocchio" svolto da chi si presta all'esperienza è il segno rivelatore dello stato d'animo e di un più recondito sostrato emozionale, luogo dell'indagine pittorica. La sfera del sonoro, così come per Kandinskij, esercita sull’artista un’intensa fascinazione ed è parte fondamentale delle sue performance, preludio all’interpretazione empatica. Il dipinto risultante sarà allora un compromesso tra disvelamento e interpretazione, ma è durante l'esecuzione che il gesto artistico si manifesta in una sorprendente lettura dell'altro, rapida e geniale, che consola e rassicura un pubblico in partecipazione emotiva. L’a zione grafica surrealista è ben presente all’artista, ma non segue nella sua declinazione, il percorso dell’informale segnico di Wols o Mark Tobey verso un pittoricismo raffinato, né tantomeno si esaurisce nell’segno scarabocchio-scrittura afasico, caratteristico delle esperienze pittoriche di Gastone Novelli. L’interesse per il linguaggio individuale e psicomorfo che già guidava le esperienze astratte di Hans Hartung negli anni Sessanta, si sviluppa in una ricerca emotiva che fa della psicologia dell’inconscio il soggetto dell’opera attraverso un meccanismo al limite con la grafologia.Il risultato è una combinazione di neuro-estetica ed empatia. Non un’interpretazione della scrittura cosciente nelle forme della psicografia, ma un’opera di lettura e di trasposizione per cui dal piano grafico si passa al piano psicologico lasciandosi guidare dall’empatia.
Sara Fosco
The Scribble in Simona Giglio’s painting
The artistic experience of Neapolitan artist Simona Giglio is a search for empathic and psycho-graphic interaction between artist and audience. She asks people around to scribble on a virgin canvas and those unconscious line wraps become a plot for Simona’s imagination. She creates art in which allusive anthropomorphic shapes and colorful geometries clash yet come together to build an interpretation of the "other" through emotional inclusion. The scribble on the canvas becomes a manifestation of a state of mind, of a hidden emotional level which can be investigated pictorially.
The world of sound, like for Kandinsky, appears to have a fundamental meaning of fascination in the artist’s mind, being music the first act of all her performances. The resulting painting is a compromise between disclosure an interpretation, but most of all the result of the artistic performance centered on a surprising reading of the other, quick and ingenious, reassuring the public of their emotional participation. The intuition-driven brushstroke of surrealism is well present in the artist's influences, but it does not follow down the path of refined pictoricism like in Wols and Tobey, nor does it end in the abstractism seen in Gastone Novelli's production. In Simona's art, the interest in the individual and psychomorphic language that already guided Hans Hartung's abstract experiences in the Sixties, develops in an emotional research that makes the psychology of the unconscious the subject of the work through a technique which pushes boundaries almost to the point of mixing with graphology. The result is a combination of neuro-aesthetics and empathy. Not an interpretation of conscious writing in the forms of psychography, but a work of reading and transposition, from which the graphic plane moves to the psychological level, through the mediation of empathy.
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Simona Giglio (nasce e lavora a Napoli)
Partecipa ad una nutrita serie di collettive a partire dal 2012, ancor prima del diploma al Liceo Artistico di Napoli, ma l’attività espositiva diviene più intensa dal 2013, anno in cui iniziano gli studi all’ Accademia delle Belle Arti di Napoli che la mettono a contatto con i professori di indirizzo Squillante e Palumbo. Dopo aver vinto il contest artistico WSF (world social forum-centro sociale dell’arte) nel 2014, Simona realizza le copertine della raccolta di poesie “I violini di Persefone” di Federica de Filippo edito nel 2016 da Cicorivolta e del romanzo “La parola nota a tutti gli uomini” di Osvaldo Frasari edito nel 2018 da Spring. Terminati gli studi, l’artista sarà spesso impegnata in estemporanee in linea con la tessitura di rapporti empatici pittura-pubblico e la ricerca sullo scarabocchio/psico-gramma. Selezionata per la Biennale napoletana del 2018, diretta dallo scultore Domenico Sepe, dove la vedremo il prossimo dicembre, Simona sta anche lavorando ad una serie di videoinstallazioni (video mapping) che animano la statuaria classica estendendone la superficie e il messaggio attraverso ambiziose sovra-proiezioni narrata.
Contatti:
simonagiglio@outlook.it
Facebook: Simona Giglio ART
Instagram: @simonagiglioART
Sara Fosco
Storica dell’arte, Curatrice
Editor presso l’associazione Le 7 Arti
sara_fosco@libero.it
le7arti@gmail.com
Facebook: Sara Fosco; Le 7 Arti
Instagram: @sa.fosco @Le7arti
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Lo Scarabocchio nella pittura di Simona Giglio
L'esperienza artistica della napoletana Simona Giglio è una ricerca sull'interazione empatica e psico-grafica tra artista e pubblico. Partendo da svolazzi del pubblico sulla tela, l'artista crea opere in cui anatomie stilizzate e colorate geometrie si contendono uno spazio artistico-emozionale dove l'andamento del tracciato altrui è interpretato in forme d'inclusione emotiva. Lo "scarabocchio" svolto da chi si presta all'esperienza è il segno rivelatore dello stato d'animo e di un più recondito sostrato emozionale, luogo dell'indagine pittorica. La sfera del sonoro, così come per Kandinskij, esercita sull’artista un’intensa fascinazione ed è parte fondamentale delle sue performance, preludio all’interpretazione empatica. Il dipinto risultante sarà allora un compromesso tra disvelamento e interpretazione, ma è durante l'esecuzione che il gesto artistico si manifesta in una sorprendente lettura dell'altro, rapida e geniale, che consola e rassicura un pubblico in partecipazione emotiva. L’a zione grafica surrealista è ben presente all’artista, ma non segue nella sua declinazione, il percorso dell’informale segnico di Wols o Mark Tobey verso un pittoricismo raffinato, né tantomeno si esaurisce nell’segno scarabocchio-scrittura afasico, caratteristico delle esperienze pittoriche di Gastone Novelli. L’interesse per il linguaggio individuale e psicomorfo che già guidava le esperienze astratte di Hans Hartung negli anni Sessanta, si sviluppa in una ricerca emotiva che fa della psicologia dell’inconscio il soggetto dell’opera attraverso un meccanismo al limite con la grafologia.Il risultato è una combinazione di neuro-estetica ed empatia. Non un’interpretazione della scrittura cosciente nelle forme della psicografia, ma un’opera di lettura e di trasposizione per cui dal piano grafico si passa al piano psicologico lasciandosi guidare dall’empatia.
Sara Fosco
The Scribble in Simona Giglio’s painting
The artistic experience of Neapolitan artist Simona Giglio is a search for empathic and psycho-graphic interaction between artist and audience. She asks people around to scribble on a virgin canvas and those unconscious line wraps become a plot for Simona’s imagination. She creates art in which allusive anthropomorphic shapes and colorful geometries clash yet come together to build an interpretation of the "other" through emotional inclusion. The scribble on the canvas becomes a manifestation of a state of mind, of a hidden emotional level which can be investigated pictorially.
The world of sound, like for Kandinsky, appears to have a fundamental meaning of fascination in the artist’s mind, being music the first act of all her performances. The resulting painting is a compromise between disclosure an interpretation, but most of all the result of the artistic performance centered on a surprising reading of the other, quick and ingenious, reassuring the public of their emotional participation. The intuition-driven brushstroke of surrealism is well present in the artist's influences, but it does not follow down the path of refined pictoricism like in Wols and Tobey, nor does it end in the abstractism seen in Gastone Novelli's production. In Simona's art, the interest in the individual and psychomorphic language that already guided Hans Hartung's abstract experiences in the Sixties, develops in an emotional research that makes the psychology of the unconscious the subject of the work through a technique which pushes boundaries almost to the point of mixing with graphology. The result is a combination of neuro-aesthetics and empathy. Not an interpretation of conscious writing in the forms of psychography, but a work of reading and transposition, from which the graphic plane moves to the psychological level, through the mediation of empathy.
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Simona Giglio (nasce e lavora a Napoli)
Partecipa ad una nutrita serie di collettive a partire dal 2012, ancor prima del diploma al Liceo Artistico di Napoli, ma l’attività espositiva diviene più intensa dal 2013, anno in cui iniziano gli studi all’ Accademia delle Belle Arti di Napoli che la mettono a contatto con i professori di indirizzo Squillante e Palumbo. Dopo aver vinto il contest artistico WSF (world social forum-centro sociale dell’arte) nel 2014, Simona realizza le copertine della raccolta di poesie “I violini di Persefone” di Federica de Filippo edito nel 2016 da Cicorivolta e del romanzo “La parola nota a tutti gli uomini” di Osvaldo Frasari edito nel 2018 da Spring. Terminati gli studi, l’artista sarà spesso impegnata in estemporanee in linea con la tessitura di rapporti empatici pittura-pubblico e la ricerca sullo scarabocchio/psico-gramma. Selezionata per la Biennale napoletana del 2018, diretta dallo scultore Domenico Sepe, dove la vedremo il prossimo dicembre, Simona sta anche lavorando ad una serie di videoinstallazioni (video mapping) che animano la statuaria classica estendendone la superficie e il messaggio attraverso ambiziose sovra-proiezioni narrata.
Contatti:
simonagiglio@outlook.it
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Sara Fosco
Storica dell’arte, Curatrice
Editor presso l’associazione Le 7 Arti
sara_fosco@libero.it
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