PaGiNe aRaBe Di TeKiueN
6/7 gennaio 2017
Teatro Sant'Andrea
Quest’opera vuole dare forma, volume e luce a una delle interpretazioni filologiche della prima Sura del Corano, il cui nome è Fâtiha, L’Aprente.
Il ruolo di questa Sura nella vita dei musulmani (inclusi i mistici Sufi) è fondamentale: la sua recitazione, soprattutto se conclusa con la parola âmîn (l’amen degli ebrei e dei cristiani, derivante da un’antica formula magica accadica) ha l’effetto di purificare e proteggere.
In essa sono contenute quasi tutte le lettere dell’alfabeto arabo, escluse sette, le sawaqit alFatiha: queste sono allora usate negli amuleti dai fabbricanti di talismani che le considerano ricche di virtù magiche.
L’Aprente, come tutte le altre Sure eccetto la nona, comincia con la Basmala (Bismi âlLâhi âlRahmâni âlRahîmî): è la frase che accompagna un buon musulmano durante la giornata ed è la frase sacra più ripetuta in senso propiziatorio e più scritta (su diversi materiali con i più svariati stili calligrafici).
Questa frase ha il potere, nell’anima di chi la pronuncia, di rendere rituale ogni azione, separandola dal profano e quindi rendendola sacra; essa è inoltre un appoggio psicologico che agisce sull’inconscio.
Si tratta quindi della formula per eccellenza, il mantra auto realizzante più completo.
La prima lettera del Corano è una b, che in arabo si scrive con un tratto orizzontale avente un punto diacritico sotto.
Per alcuni maestri musulmani (da Mansur alHallaj a Musaifir alKharrani) il punto diacritico rappresenta l’origine, l’essenza stessa dell’essere e di tutti gli universi fenomenici, in analogia con il bindu dell’Induismo tantrico e yogico: è per questo che tali maestri affermano (in ambito simbolico esoterico e non religioso in senso tradizionale) che il contenuto del Corano è racchiuso in questa prima Sura, che tutto il contenuto di questa prima Sura è contenuto nella Basmala, e che tutto il contenuto della Basmala (e dell’intero universo) è contenuto in questo punto ( noqta).
Pagine arabe è un’installazione di tele e luce, in cui ho provato a narrare questa interpretazione ricca di risvolti filosofici e spirituali.
Le tele sono pagine della nostra vita spirituale, fatta di parole, simboli, invocazioni ed esorcismi; nel punto luminoso io vedo gli innumerevoli punti di spaziotempo che compongono la nostra esistenza, attimi che abbracciano e permeano l’intero universo.
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Foto di Enzo Correnti
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