NoDi e VeRTiGiNi Performance di Sylvia Zanotto
(PRIMA PARTE)
(PRIMA PARTE)
FeSTiVaL DeL RiCiCLo (2^ eDiZioNe)
Pontremoli (MS), 28 maggio 2016
Foto di Enzo Correnti
-
NoDi e VeRTiGiNi Performance di Sylvia Zanotto
(SECONDA PARTE)
(SECONDA PARTE)
FeSTiVaL DeL RiCiCLo (2^ eDiZioNe)
Pontremoli (MS), 29 maggio 2016
Foto di Enzo Correnti
Lucia
NODI
Ancora mi pettino i capelli
lisci ormai
e sottili
quasi radi
senza memoria
senza vento
i nodi dispersi
nel tunnel del tempo.
Tagliati via
con
gesti leggeri
-
Squarciati
-
sminuzzati
spazzolati
con
parole inconsuete
-
lisciati
-
sgominati
bruciati
con
desideri inespressi
-
arsi
-
dati alle fiamme
dimenticati
con
movenze al quotidiano
-
trascurati
-
abbandonati
i pettini tradiscono
i miei pensieri
le spazzole
accudiscono
i sentieri.
Eccomi
ancor
scalza
in cerca di te-me
senza nodi.
Sulle mie guance
si sciolgono
fiocchi di neve
un tempo
lacrime
già spese.
Lucia, sorella,
ho tanti piccoli nodi
ingarbugliati sulla pelle.
-
soffoco.
Le fruste cieche
dei mulinelli
cospargono
lacrime mai piante.
Gertrude ha
l’abito dei pensieri
inondato.
-
ho paura.
Sorella, anche
gli amanti
tradiscono la
luna,
silenziosi,
dimenticano il colore
del mattino.
-
sorella,
con te,
nei tempi remoti
voglio tornare a giocare
-
e seppellirmi
in veli
e trasparenti ideali
e profumare di terra bagnata.
-
aspetteremo
insieme
Gertrude,
venuta da lontano,
venuta a riscoprire
il giocare umano.
-
Domani,
con la mia bocca,
regalerò un fiore
a chi mi ha
tradita.
Lucia
nata da penna di uomo
amata da cuore di donna
raccoglie perle disperse
e intreccia nodi…
da
pelle tesa
nascono
nuove collane
le
isole bianche
delle
future madri.
Lucia,
ti aspetteremo
e con te voleremo lontano
i figli svezzati
da madrigali di luna.
VERTIGINI
Lucia 2
Soffro di vertigini
ormai sopra
tutti questi nodi
accatastati nel tempo.
-
lievito.
Ho pianto
così tante lacrime
che non ne ho più
da inventare.
Gertrude è lontana.
Si è rasata
e senza capelli
volteggia libera e leggera.
-
Non ha più paura.
Sorella, la luna è proprio bella,
gli umani non se accorgono.
Sorella,
con te,
ho sbagliato tutto
credevo conoscerti
-
e di te
non so niente
ma oggi ti ascolto
e voglio scoprire il colore che ti piace.
L’attesa è finita
siamo sole
senza Gertrude,
con troppi nodi,
uno sopra l’altro
senza promesse
o pretese
vere, vivaci e presenti.
-
Domani,
un facilitatore del sorriso
mi spiegherà meglio l’adulterio.
Il tempo di Lucy Le mie nonne
Correre
veloce Sempre di corsa
su
lastre nei
campi
superfici
piane e fra la
gente
sfuggire
alla pelle. Abbandonarsi
al sonno
Lucy
l’ominide Le strade
si sovrappongono
di
roccia in roccia gli
impegni si moltiplicano
cercare
le acque e tu una
rimani
e
giocare davanti
allo specchio dei tuoi pegni
con
petali e vento i
riflessi con la luce
aria riflettono
i riflessi dei riflessi
aironi immagini
non più nitide
aquiloni di un volto
e
nei flutti marini ormai
sepolto
il
mio segreto. dalle
rughe
Sospiro
il
ricordo del piacere
Hermes o averlo solo
immaginato
Mercurio ma non c’era
tempo
Homo vero nonne
Ominide per riposare
umide
per
ascoltare
lingue le vostre
esigenze
e
bocche-caverna sempre
affannate
del
monte Cilene. dietro a
un figlio, un padre o un marito
Io Io
Lucy parola a
voi straniera
mater
Maia quasi
sgradita
sulla
soglia comunque
nemica
della
verità-Dio e della
verità
e
dal guscio di tartaruga il suono
delle campane
la
lira parole
da confessionale
“prima della “sogni
parola il da
sogno” censurare”
di bocca in bocca il
passaparola
parole-lama del
volere altrui
“ma tu sorella cosa “e mia sorella
dici
ai tuoi amanti se ne è andata
le notti della luna ride e piange
piena?” solo se le pare”
Palafitte e pelli assi
rotte
di fuoco un
fuoco traballante
bachi notturni gli
occhi si chiudono
farfalle-mare ma
bisogna lavorare
tu madre-linfa le
commissioni notturne
e ruota spazzano
via le ore di riposo.
partorire Con
la colazione dei figli
figli passa
il vetturino
e figli le
figurine dipinte
dei figli un
centesimo per occhio
contemplare la
luna è stata buona
nel cielo anche
stanotte ha vegliato sul nostro umore
il
raccolto e
il giorno ritorna
o
la morte possibile con le
stesse vesti
e
dividere le terre per
noi donne
e
i fratelli della
prima e dell’ultima ora
seppellire dimenticare
il sonno
veli e oro il
sogno
foggiare armi il
riposo
con pietre dure sopportare
dimenticarono e amare
silenzi
di giada amare
acque
nomadi i figli dei padri
e
Lilit e dei mariti
dileguarsi
e alle figlie
all’aurora insegnare
Lucy oltre le azioni
Lilit le parole non dette
demone
femmina prole non
cullata
era forse e con la sorella
raggio di
sole sorridere
riflesso di
Lucy se anche figlie
in una
lacrima nipoti e bisnipoti
già luce oseranno adagiarsi su
giacigli di luce
Il risveglio di Lucy Il risveglio delle nipoti
Lame rivoltate Cuscini
soffici
e meno pelle e
meno superfici ruvide
è il risveglio di Lucy-Loure è il risvegli delle nipoti
ritmo ternario su cornamusa ritmi rock punk e rap
cœur
muse ganja
melegrane rotolare suoni
spaccare i timpani
e volteggiare e
inseguire
fiori di canapa piume celesti
sui fianchi rigonfi il
piercing sul ventre piatto
Erinni
cadute il drago
tatuato
dal
sangue di Urano sul
principio del seno
figlie
della notte figlie
della notte
Thanatos Thanatos
Thanatos Thanatos
porta
di corno padri e
nonni affranti
tamburi
acqua nel bosco
abbandonati
e
gocce di le
loro armi
rugiada incapaci di
fare del male
sui
fianchi alle
nipoti e alle capigliature scatenate
dei
gladiatori ribelli
e insonni
Lucia
inventata da un uomo
bella nel divenire
semplice nell’allontanarti
mentre ti leggono
te
sei già lontana
altrove
chissà
forse
in Egitto, in Palestina o in Siria
altre sorelle
sei andata a consolare
altre storie vuoi incorniciare
e qui la penna maschio o femmina
non serve più.
Il
canto è collettivo. Si piange nel web. Si muore a suon di rap.
Enzo,
RispondiEliminagrazie!
quasi quasi mi si sciolgono i nodi....